AGI - L'industria della moda, che genera quantità colossali di rifiuti, è sotto pressione per riciclare i tessuti, un compito estremamente complesso per il quale le soluzioni tecniche sono ancora agli inizi.
AGI - L'industria della moda, che genera quantità colossali di rifiuti, è sotto pressione per riciclare i tessuti, un compito estremamente complesso per il quale le soluzioni tecniche sono ancora agli inizi. Le Ong avvertono che il vero problema è la sovrapproduzione e che le innovazioni tecnologiche potrebbero essere semplicemente una scusa per i marchi per continuare a produrre miliardi di nuovi capi.
Ma le politiche che vogliono combattere i cambiamenti climatici stanno obbligando le aziende a posizionarsi in tema di riuso ed economia circolare. "I marchi devono raggiungere alti livelli di riciclo a grande velocità e se non lo fanno, la Ue li multerà in modo massiccio", ha dichiarato Paul Foulkes-Arellano, esperto di temi legati alla sostenibilità, all'AFP. Di seguito 6 possibili strade che possono essere sguite in tal senso.
La maggior parte dei vestiti è costituita da una miscela di materiali che rende difficile il riciclo. L'azienda statunitense Circ ha inventato una soluzione chimica per separare la miscela più comune, il policotone, nelle sue parti costitutive. Utilizza un processo idrotermico per liquefare il poliestere e separarlo dal cotone. Entrambi possono quindi essere trasformati in nuove fibre. Il marchio Zara li ha utilizzati per una linea di abbigliamento uscita ad aprile.
I vestiti devono essere preparati prima di poter essere riciclati: questa è la specialità di Cetia, un'azienda con sede in Francia. Alcune delle sue macchine sono semplici, come quella che rimuove le suole dalle scarpe. Altre sono più complesse. L'intelligenza artificiale viene utilizzata per riconoscere i punti duri come i bottoni e le cerniere. In questo modo un laser può eseguire il taglio senza danneggiare l'articolo.
Rubi Labs ha sviluppato un modo per catturare l'anidride carbonica di scarto dalle fabbriche e convertirla in cellulosa, in modo simile al funzionamento degli alberi, dove la CO2 immagazzinata viene utilizzata indirettamente per far crescere le varie parti. La polpa di cellulosa ottenuta può poi essere utilizzata per produrre filati. A luglio, Rubi Labs ha annunciato un progetto pilota con il gigante della vendita al dettaglio Walmart per testare la sua innovazione. Resta da vedere se sarà possibile realizzarla su larga scala.